Titolo originale: The Monuments Men
Genere: drammatico
Durata: 118 min.
Ambientazione: Stati Uniti, Francia, Germania
Anno: 2013
"Ci direbbero che con tutta la gente che muore, chissene frega dell'arte. Ma sbagliano. Perché è per questo che noi combattiamo, per la nostra cultura, e per il nostro stile di vita."
Monuments Men è uno dei film che ho atteso di più. Perchè? Beh, la risposta è semplice: è inevitabile negare che il tema è gustoso. Ultimamente i film riportano in luce sempre più spesso, per fortuna, interessanti vicende del passato rimaste nascoste dalla polvere del tempo (e non solo).
Forse è stato proprio questo il punto debole di questa attesissima pellicola di un George Clooney versione regista. Le aspettative erano alte, troppo alte. Con questo non voglio dire che questo sia un brutto film - anzi! Resta il fatto, tuttavia, che molti si aspettavano un gran capolavoro e ne sono rimasti delusi.
Il film racconta le avventure vissute dagli uomini che hanno partecipato alla cosiddetta operazione dei Monuments Men durante la Seconda Guerra Mondiale. Fino a questo punto potrebbe sembrare che si tratti di un normalissimo film di guerra ma la particolarità risiede nella tipologia di questa impresa.
Il comandante di questo gruppo molto particolare è Frank Stokes (George Clooney), un esperto d'arte allarmato dalla rapida scomparsa di opere in Francia sotto il controllo nazista. Egli, infatti, è convinto che uno dei tanti compiti dell'esercito americano è quello di salvare dei capolavori che altrimenti, sotto i bombardamenti e i regimi, andrebbero inevitabilmente persi.
Parallelamente, un altro Monument Man, James Granger (Matt Damon) cercherà una pista da seguire per trovare i luoghi dove i tedeschi in fuga hanno nascosto il loro prezioso bottino. Per riuscire nell'impresa, dovrà convincere Clair Simone (Cate Blanchett) che in precedenza lavorava a stretto contatto con i nazisti.
Evidentemente la proposta avanzata dal protagonista poteva sembrare assurda: chi avrebbe mai pensato a salvaguardare dei quadri e delle sculture quando vi erano in gioco delle vite umane? È proprio questo l'interrogativo nonchè il fulcro dell'intera vicenda.
Il film, pur essendo generalmente stato criticato in modo negativo, si è rivelato una buona visione, consigliata vivamente a tutti. La più evidente scelta di Clooney alla regia è stata quella di alternare scene 'serie' ad altre più 'divertenti' capaci di alleggerire la tensione. Proprio questo grande contrasto, a tratti, potrebbe purtroppo infastidire lo spettatore.
Ovviamente niente da dire sul soggetto: quanti capolavori sono realmente andati persi durante la Seconda Guerra Mondiale?
-[ Fede
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