Titolo: L'artista del coltello
Titolo originale: The Blade Artist
Autore: Irvine Welsh
Anno: 2016
Voto: 3,5/5
Sono passati ventitré anni dalla
prima pubblicazione di ‘Trainspotting’, bestseller di dimensioni globali che ha
reso noto al grande pubblico il nome di Irvin Welsh, tuttora uno degli autori
più interessanti ed imprevedibili sulla scena internazionale. Ogni nuovo libro
dello scrittore scozzese diventa un appuntamento imperdibile in libreria. Ben
dieci titoli separano il sopracitato esordio da “L’artista del coltello”, un
romanzo fortemente legato al suo illustre predecessore. Welsh concentra le sue
attenzioni su una delle sue creature letterarie più celebri, Jim Francis, meglio
noto come Frank Begbie e per gli amici di Leith semplicemente Franco. Uno dei
personaggi più folli di sempre torna nei luoghi della sua turbolenta
adolescenza e delle sue avventure di gioventù. Resta solo un dubbio: quanto può
essere cambiato Jim?
"L'uomo è l'unica creatura che rifiuta di
essere ciò che è"
Francis, durante la sua
permanenza in carcere dove ha scontato la pena per un efferato omicidio, ha
conosciuto un’art therapist, una persona capace di fargli cambiare prospettiva
sulla vita. Begbie, terminata la reclusione, vola lontano verso la costa pacifica
degli Stati Uniti, luogo in cui si stabilisce con la nuova compagna e le due
figlie iniziando una promettente carriera d’artista. Le sue opere, statue
crudamente danneggiate con tagli, sono richiestissime e rappresentano il nuovo
Jim, un uomo maturo e misurato distante anni luce dal giovane pieno di rabbia.
L’essenza del personaggio è racchiusa magistralmente nella sequenza iniziale,
un’istantanea che riempie di significato lo sguardo determinato e raggelante
del protagonista fisso su due giovani che, con atteggiamenti minacciosi, si
sono avvicinati alla sua famiglia. Un incipit esemplare.
“E’ questo il bello di essere un artista, che diventi… creativo!”
La morte del figlio Sean
riporta bruscamente a galla il passato. Frank torna alle origini, viene messo
alla prova da parenti e vecchi conoscenti e deve confrontarsi con la sua
identità. Leith è ancora intrappolata nella spirale di violenza di gang locali
che sembrano essere coinvolte nella tragica fine di Sean. Franco è ora
sottoposto a un forte stress e l’ambiente in cui si trova potrebbe scatenare i
suoi folli scatti d’ira.
Welsh riflette con originalità su una figura piena di contrasti e vizi, un
personaggio imprevedibile come la penna da cui nasce. Si può cambiare
radicalmente la propria vita? Questo è il faticoso interrogativo posto
dall’autore. Furbi personaggi di contorno aiutano il lettore ad osservare con
occhi diversi la trasformazione del protagonista, rendendo così possibile anche
un’interessante e costruttiva riflessione personale. Tramite brillanti dialoghi
e grazie ad un ritmo che non dà tregua, il romanzo, condito da uno stile unico,
lascia il segno con la sua cruda e spietata visione del mondo che non lascia
spazio a semplici e ‘digeribili’ motivazioni o scuse.
Recensione pubblicata anche su ThrillerNord:
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