Titolo: Sfida a Poirot
Titolo originale: The Clocks
Autore: Agatha Christie
Data prima pubblicazione: 1964
Valutazione: 4,5/5
Dopo aver percorso lunghi ed intricati sentieri letterari negli ultimi mesi, sono tornata a casa. Il genere giallo per tutto questo tempo è stato lì ad attendermi a braccia aperte. Negli ultimi giorni, infatti, ho sentito un richiamo provenire dall'angolino Christie della mia piccola libreria. In quelle pagine mi aspettano tantissime ma mai troppe avventure di Hercule Poirot e Miss Marple. La scelta è, quindi, ricaduta su
Sfida a Poirot, una delle ultime indagini del detective belga. Questo romanzo si colloca nel gruppo delle storie del Dopoguerra, composto da molte avventure considerate 'minori' - nella maggior parte dei casi - rispetto ai grandi classici del primo periodo. Fortunatamente non condivido questa diffusa credenza: in passato ho apprezzato molto
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recensione] del 1959 e ho intenzione di leggere molti, molti altri romanzi di Poirot.
Dimenticatevi la rigida struttura narrativa tipica degli altri romanzi di questa autrice. Sfida a Poirot segue uno schema alternativo, tutto suo. E' quindi difficile fare paragoni con le precedenti opere. In questo caso, quindi, formula vincente... si cambia ma non delude. Sin dalla prima pagina, infatti, il lettore viene rapito dalla serie degli eventi. Impossibile sfuggire alla curiosità, la stessa che anima e mantiene giovane la mente del detective Poirot, qui ritratto sempre e solo in luoghi chiusi, stanze della sua abitazione o di un albergo. Questa lettura è un elogio alla brillante ed infallibile mente dell'ometto paffuto con i baffi, capace di risolvere un delitto quasi perfetto senza mai recarsi sui luoghi del crimine. Il suo personaggio rimane sullo sfondo per più di tre quarti del romanzo: solo alla fine farà la sua trionfale e grandiosa apparizione.
Il vero protagonista è, infatti, Colin Lamb, un biologo marino arruolato nei servizi segreti di Sua Maestà con l'incarico di indagare su alcuni loschi affari di un individuo di Wilbraham Crescents. Inaspettatamente si ritroverà coinvolto, insieme all'ispettore Hardcastle, nelle indagini sul ritrovamento di un cadavere di uno sconosciuto in un'abitazione. Ogni vicino è sospettato, nessuno può affermare di non essere anche solo incuriosito da quanto avvenuto. Proprio la curiosità è la vera arteria di questa lettura. Il lettore è curioso, i personaggi sono curiosi e, addirittura, Poirot ammette di essere curioso. Questa teoria, nata dopo poche pagine, trova una dimostrazione in uno degli ultimi capitoli con cui, volontariamente o no, la Christie ha omaggiato La Finestra sul cortile, film del 1854 che figura tra i miei preferiti in assoluto. Non vi svelo altro su questo particolare: dovete scoprire tutto da soli.
Interessante anche la lunga riflessione di Poirot su alcuni celebri personaggi di romanzi polizieschi. L'investigatore belga si improvvisa portavoce della stessa autrice ed esprime pareri positivi ed entusiasti su - udite, udite! - mr. Sherlock Holmes.
Unica pecca di questo libro: il titolo originale, The Clocks, si riferisce evidentemente ad alcuni oggetti considerati indizi importanti per l'indagine. Purtroppo, dopo l'importante ruolo ricoperto nella prima parte, vengono un po' abbandonati a loro stessi.
Con queste chicche spero di avervi incuriosito ;)
Buona lettura,
-[ Fede
Anch'io ho quell'edizione del Corriere, davvero bella pur non essendo un'estimatrice della Christie e dei gialli.
RispondiEliminaSono stupende le copertine! ^^
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