Titolo: L'uomo di neve
Titolo originale: The Snowman
Un film di Tomas Alfredson con Michael Fassbender, Rebecca Ferguson, Jonas Karlsson, Charlotte Gainsbourg, Val Kilmer, J.K. Simmons, David Dencik
Genere: drammatico, thriller, giallo
Durata: 119 min
Ambientazione: Norvegia
Anno: 2017
Voto: 2,5/5
La giovinezza di un ragazzo viene irrimediabilmente segnata dall'abbandono del padre e dal tragico suicidio della madre, troppo fragile per poter crescere da sola un figlio. Diversi anni dopo, il tormentato detective Harry Hole (Michael Fassbender) è costretto a trovare un punto di equilibrio, seppur precario, tra la sua vita privata segnata da alti e bassi e il suo lavoro. Proprio quest'ultimo gli propone una nuova complessa sfida, un vero e proprio enigma da risolvere che potrebbe mettere in discussione ogni sua convinzione e legame: uno spietato assassino sembra essere tornato in piena attività. Sarà inevitabile un faccia a faccia con un crudele serial killer la cui macabra firma è costituita dalla decapitazione delle vittime e dalla presenza di un inquietante pupazzo di neve.
Arriva sul grande schermo un'altra fortunata creatura del mondo cartaceo del thriller nordeuropeo: Harry Hole, protagonista di ben 11 romanzi firmati dal norvegese Jo Nesbo, ha ora il volto e la statura di Michael Fassbender. L'attore irlandese - particolarmente apprezzato da queste parti - porta in scena una figura complessa, taciturna ma estremamente limpida e lucida nelle sue azioni e nella sua filosofia. Impulsivo e testardo, si lascia spesso guidare da un mix di emozioni e intuizioni, senza sottrarsi a pericolosi confronti sul campo. E' lui l'unico aspetto veramente riuscito di questa pellicola che, nonostante le sue intriganti peculiarità, non riesce a lasciare il segno.
Serve chiarire subito che L'uomo di neve con le sue due ore di durata risulta essere un prodotto godibile e consigliato soprattutto agli amanti del genere nonostante il suo ritmo fortemente altalenante. Il suo più grosso problema, però, risiede nella sua scelta di una sceneggiatura - sì, maneggiata e rimaneggiata - che incoerente nelle sue intenzioni. Nello svolgersi della storia, infatti, vengono disseminati puntigliosamente innumerevoli temi che, nella seconda parte della narrazione, o vengono ignorati oppure trovano rapidi sviluppi in un'altrettanto sbrigativa conclusione che distoglie l'attenzione da quanto è stato ben costruito in precedenza. Non bastano, quindi, interpretazioni discrete e location affascinanti a migliorare il triste destino di un film che non trova il suo posto nel già agguerrito e spietato universo del thriller, scandinavo e non.
Dovrei vederlo ma, nonostante Fassbender, la voglia è poca...
RispondiEliminaIl buon Michael ha attirato pure me al cinema ma con scarsi risultati, come puoi leggere :(
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