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"Licorice Pizza" di Paul Thomas Anderson

  Titolo: Licorice Pizza Un film di Paul Thomas Anderson con Alana Haim, Cooper Hoffman, Sean Penn, Tom Waits, Bradley Cooper, Benny Safdie, Maya Rudolph, Skyler Gisondo, John C. Reilly Genere: commedia, drammatico, sentimentale Durata:  133 min Anno:  2021 Voto: 5/5 ⭐ ⭐ ⭐ ⭐ ⭐ San Fernando Valley, 1973. Disarmata da dimostrazioni di inaspettata sicurezza e maturità da parte di un adolescente, l'annoiata assistente fotografa venticinquenne Alana Kane ( Alana Haim ) accetta - non senza riluttanza - di uscire a bere qualcosa con il divertito e divertente attore quindicenne Gary Valentine ( Cooper Hoffman ), suo insistente corteggiatore. Tra improbabili slanci imprenditoriali e bisticci per imprevisti e incomprensioni reciproche, l'insolita coppia si avventura per le strade pulsanti dell'immaginario californiano degli anni Settanta sempre in corsa contro il tempo, cercando di trovare il proprio percorso e scopo in un mondo sopra le righe. Ma sullo sfondo di eccentrici episodi d

SerialTeller #41 - Non ci sono più gli Scream di una volta! [Scream st.1 - 2]

Buonasera!

Settembre si avvicina e, con esso, il blog si prepara ad accogliere una lunga catena di post della rubrica SerialTeller. Preparatevi, io vi ho avvisato ;)


La serie di cui vi sto per parlare vince il premio stupidità per la stagione estiva 2016. Di che si tratta? Di Scream ovviamente! Netflix, tra i tanti gustosi titoli offerti, mi ha regalato questa 'perla' che per lunghe settimane soggiornava ammiccante in bella vista nella sezione con l'etichetta scelti-per-Fede. Con malcelata superiorità, per un po', ho ignorato bellamente il prodotto consapevole delle millemila critiche maturate sui social e non solo. Dopottutto siamo nel pieno dell'era prendo-un-film-e-ne-faccio-una-serie (ultima vittima accertata: The Departed) oppure del prendo-un-cult-del-passato-e-lo-trasformo-in-un-franchising. Illustri e peculiari figuri di quest'epoca sono gli hater, non più per delle idee ma per uno stile di vita. Nel caso di Scream ho avuto l'onore di annoverarmi temporaneamente tra questi ultimi.

Titolo: Scream
Lingua originale: inglese
Genere: teen drama, thriller, horror
Stagioni: 2
Alla fine, però, la mia insaziabile ricerca di guilty pleasure o di semplice leggerezza estiva ha avuto la meglio. Ho iniziato. Ho cliccato play sul pilot. E la fine ha avuto inizio. O forse dall'inizio c'è stata la fine? Insomma, non ho intenzione di tediarvi a lungo con noiose riflessioni sulla storia e sulle motivazioni che muovono questa serie. Basta sapere che c'è un serial killer, una piccola città in cui si ama parlottare e spettegolare sul proprio vicino e un gruppo di ragazzi abbastanza vario preso di mira proprio come accadeva nell'omonima serie cinematografica ideata da Wes Craven nel 1996. Quella prima puntata prometteva bene con quell'ironia di sottofondo e quell'intento beffeggiatorio incarnato da Noah. Il bello di Scream era proprio il prendersi gioco dello spettatore coinvolgendolo in quella assurda sequela di eventi che apparentemente sembra regolata dalle leggi dell'horror. Cosa è successo con Scream - The TV Series?
La serie Mtv parte con buoni propositi ma, come ogni teen drama degno di questo nome, si perde per strada e cade nei tranelli più evidenti. Si prende troppo sul serio. I suoi personaggi sono assurdi, irritanti nella loro ingenuità, stereotipati.

Da buttare via, insomma? Ebbene no. Se dovessimo fare la raccolta differenziata probabilmente Scream finirebbe nella privilegiata categoria del trash consapevole. Lo spettatore sa di essere davanti a qualcosa di sbrigativo, banale e a tratti scontato ma, paradossalmente, trova rilassante e piacevole seguire senza impegno i 40 minuti di episodio. La prima stagione infastidisce con i suoi involontari riferimenti a Pretty Little Liars e serie affini ma, nonostante questo, è impossibile non volerle bene. C'è il tenero Noah - il personaggio indubbiamente più riuscito -, Audrey con quell'aria costantemente infastidita, c'è la prevedibile ed indifferente protagonista di bell'aspetto di nome Emma, c'è mister capello-perfetto-imbambolato-Kieran ma, soprattutto, c'è la regina del mai una gioia: Brooke, l'emblema della stronzaggine di origine controllata dei migliori college americani.


Dopo una conclusione di stagione tutto sommato soddisfacente, è il momento del seguito che, per buona parte della sua lunghezza sembra girovagare senza meta né senso, lasciando alle sue spalle parecchie morti inutili. Spesso nasce il desiderio di abbandonare pietosamente in un angolino questa storia. Niente, Netflix mi ricorda con lampeggianti colori che mi mancano degli episodi, che devo assolutamente recuperarli a qualsiasi costo e tortura. E il finale, dopo un paio di episodi in cui il premiato duo Emma - Audrey vince il premio idiozia dell'anno, risolleva le sorti della stagione e potrebbe convincermi a continuare. Vedremo.

Voto prima stagione: 6
Voto seconda stagione: 6 -

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