Titolo: L'ultima legione
Autore: Valerio Massimo Manfredi
Anno pubblicazione: 2002
Valutazione: 4/5
Ho sempre cercato di mantenere una buona distanza dai romanzi storici. In realtà, in passato, ho letto qualche libro le cui vicende si intrecciavano con importanti eventi storici. Tuttavia, intorno a Valerio Massimo Manfredi è sempre rimasta un terribile alone di mistero. Probabilmente perchè ho sempre ritenuto il suo genere come troppo 'classico' oppure perchè il nome dell'autore, ogni volta che lo sento, rievoca brutti ricordi latineggianti.
Perchè, quindi, ho improvvisamente cambiato idea? Cosa mi ha convinto questa volta? Qualche anno fa mi è stata regalata una copia de L'ultima legione che - come avrete capito - ha soggiornato a lungo sulla mensola dei libri in attesa. Tuttavia questo titolo di Manfredi mi ha sempre incuriosito probabilmente per il periodo in cui ambientato: la fine dell'Impero Romano d'Occidente. Dopo 13 anni di scuola ho ancora una grandissima confusione in testa a proposito di questi ultimi eventi dell'antica Roma. Questa lettura avrebbe messo un po' di ordine in mezzo a tanto caos.
Inoltre, tra gli autori del Teatro sull'Acqua di quest'anno - iniziativa di cui vi ho parlato in qualche post fa - figurava anche il nome di Valerio Massimo Manfredi: quale migliore occasione per conoscere questo scrittore?
Questa storia ha inizio alla fine. Ora cercherò di spiegarmi meglio.
L'ultima legione si apre nel momento in cui tutte le storie, le leggende sui romani hanno fine: alla caduta del grande Impero nel 476. Odoacre, re barbaro, insieme al suo popolo invade la penisola tricolore prendendo il posto dell'ultimo imperatore di stirpe romana, il giovane Romolo Augusto. Quest'ultimo viene fatto prigioniero e portato a Ravenna insieme al suo fedele precettore Ambrosinus. Qui, per la prima volta si intrecceranno le vicende di Aurelio, misterioso uomo della Nova Invicta, ultima legione romana fedele all'imperatore, e quelle dei tre illustri prigionieri.
Dopo un fallito tentativo di fuga, Aureliano conosce Livia, una donna coraggiosa che lo accompagnerà fino a Capri, luogo in cui verrà imprigionato Romolo insieme al saggio Ambrosinus. Durante il viaggio Aurelio cercherà anche di raggiungere i suoi compagni di legione, catturati durante un'ultima e dura battaglia. Insieme a questi valorosi uomini userà tutte le sue forze per salvare l'ultimo Cesare e l'Impero Romano.
Dopo un primo e faticoso approccio alla lettura - i capitoli iniziali - la storia scorre in maniera accattivante. Le avventure vissute da questo strano ed eterogeneo gruppo di protagonisti sono avvincenti e ben studiate. Ciò che più è interessante, però, è la caratterizzazione di ogni personaggio. I miei preferiti sono Ambrosinus e Aurelio. Il precettore è geniale, allo stesso tempo saggio ed affabile. Istruito dai druidi, è molto legato alla sua terra natale, la Britannia. Aurelio, invece, è un uomo affascinante. Nel corso della storia cercherà di scavare sempre più nel suo passato, tempi lontani che per diversi motivi ha voluto dimenticare.
Un'ottima lettura superconsigliata ;)
-[ Fede
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