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"Licorice Pizza" di Paul Thomas Anderson

  Titolo: Licorice Pizza Un film di Paul Thomas Anderson con Alana Haim, Cooper Hoffman, Sean Penn, Tom Waits, Bradley Cooper, Benny Safdie, Maya Rudolph, Skyler Gisondo, John C. Reilly Genere: commedia, drammatico, sentimentale Durata:  133 min Anno:  2021 Voto: 5/5 ⭐ ⭐ ⭐ ⭐ ⭐ San Fernando Valley, 1973. Disarmata da dimostrazioni di inaspettata sicurezza e maturità da parte di un adolescente, l'annoiata assistente fotografa venticinquenne Alana Kane ( Alana Haim ) accetta - non senza riluttanza - di uscire a bere qualcosa con il divertito e divertente attore quindicenne Gary Valentine ( Cooper Hoffman ), suo insistente corteggiatore. Tra improbabili slanci imprenditoriali e bisticci per imprevisti e incomprensioni reciproche, l'insolita coppia si avventura per le strade pulsanti dell'immaginario californiano degli anni Settanta sempre in corsa contro il tempo, cercando di trovare il proprio percorso e scopo in un mondo sopra le righe. Ma sullo sfondo di eccentrici episodi d

"La grande bellezza" di Paolo Sorrentino



TITOLO: La grande bellezza

LINGUA: italiano

DURATA: 142 min

AMBIENTAZIONE: Roma (Italia)

GENERE: commedia drammatica

ANNO: 2013

VALUTAZIONE: 5/5




"Non volevo essere semplicemente un mondano, volevo diventare il re dei mondani. Io non volevo solo partecipare alla feste, io volevo avere il potere di farle fallire!" [Jep Gambardella ]









Un film di Paolo Sorrentino. Con Toni Servillo, Carlo Verdone, Sabrina Ferilli, Carlo Buccirosso, Iaia Forte, Pamela Villoresi, Galatea Ranzi, Anna Della Rosa, Giovanna Vignola, Roberto Herlitzka, Massimo De Francovich, Giusi Merli, Giorgio Pasotti, Massimo Popolizio, Isabella Ferrari, Franco Graziosi, Sonia Gessner, Luca Marinelli, Dario Cantarelli, Ivan Franek, Anita Kravos, Luciano Virgilio, Giulio Brogi, Vernon Dobtcheff, Serena Grandi, Pasquale Petrolo, Giorgia Ferrero


"La grande bellezza" è un film del 2013 scritto e diretto da Paolo Sorrentino.
E' candidato agli Oscar 2014 come "Miglior film straniero".

Jep Gambardella (Toni Servillo) è uno scrittore e giornalista che vive a Roma cullato "dai fasti della mondanità".
Le sue giornate passano fra interviste ad improbabili artisti contemporanei, feste chic di una vuota e superficiale classe borghese medio-alta e esposizioni d'arte contemporanea.
Il suo unico scopo è stato per sessantacinque anni quello di "diventare il re dei mondani".
Il  compleanno e l'improvvisa morte del suo più grande amore mai concretizzato spingono Jep ad una lunga riflessione del mondo che lo circonda portandolo a convincersi sempre di più dell'inutilità della sua esistenza.
La volontà di ritornare a scrivere e il desiderio di ritrovare "La grande bellezza" conosciuta puramente nel suo primo amore adolescenziale si scontrano pero' con il mondo fatto di Alcool e mondanità a cui Jep non può più sottrarsi.
Il cerchio comincia a spezzarsi quando, poco per volta, tutti i suoi amici cominciano ad affrontare la nuda e cruda realtà della vita che presenta loro il conto.

Il Jep Gambardella creato da Sorrentino e magistralmente interpretato da Toni Servillo si presenta come uno delle più grandi creazioni del cinema italiano che negli ultimi tempi ci ha abituato sempre di meno a personaggi di questo calibro.
Lo scrittore capisce all'alba dei sessantacinque anni di aver perso la strada per giungere alla "Grande bellezza", annebbiato dalla mondanità romana diventando servo inconsapevolmente dell'apparenza piuttosto che dell'essere.

La vita dell'alta borghesia moderna romana è mostrata in tutta la sua superficialità e pesantemente criticata.
Il costante desiderio di rimanere giovani, la frenetica ed incontrollata voglia di divertimento, il finto godimento di una vita materialmente ricca ma spiritualmente ed inconsapevolmente vuota e povera  sono il motore di questa piccola fetta di persone.
Povertà di spirito che si manifesta in ogni loro discorso ricco nella forma ma povero nel contenuto.
La nebbia però non rimane per sempre, così come un castello di carte crolla alla minima folata di vento.
Basta quindi il minimo ostacolo per mandare in crisi la fragile personalità di queste persone che quindi sono in netto contrasto con la solida bellezza e la straordinaria forza che Roma ci ha sempre saputo mostrare.

La superficialità spirituale raggiunge anche una fetta di clero mondano con la presenza di un Cardinale più esperto di cucina che di Fede.
Il limite viene però esasperato con la presenza di una "Santa" invitata a Roma per un incontro spirituale e invece "vittima" di interviste, foto di gruppo e cene mondane.

"La grande bellezza" è così profondo e carico di significato tanto da essere difficile interpretarlo e comprenderlo fino in fondo.
Potrebbe portare lo spettatore alle lacrime come potrebbe annoiarlo.
E' un film che ci ricorda che il nostro cinema contemporaneo non è fatto solo di cinepanettoni e commedie "all'italiana".
Personalmente sono orgoglioso che un simile capolavoro sia opera di un italiano e, sempre a mio avviso, merita senza ombra di dubbio la candidatura all'Oscar.

Io sono con Sorrentino. Buona visione a tutti

                                                                    - Kevin-
 


Miglior Film Straniero

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