Titolo: Silver Linings Playbook
Autore: Matthew Quick
Data pubblicazione: 2008
Voto: 2,5/5
Immaginatevi una serata al cinema, una sala pienissima per la proiezione di uno dei migliori film dell'anno. Credo che questa immagine sia ben nota a tutti coloro che, come me, hanno visto Il lato positivo, con Jennifer Lawrence (<3) e Bradley Cooper.
Pensate, però, ad un film di successo non identificato. Uno spettatore entusiasto, subito dopo la visione, si informerà sugli attori, sul regista e, magari, scoprirà che quel film, proprio quello che ha così tanto apprezzato, è tratto da un romanzo (adorato dalla critica). La sottoscritta rientra in questa categoria. Sono convinta, infatti, quasi sempre che alle spalle di un buon film ci sia un ottimo romanzo. (Eh si, il libro è sempre il libro) Attenzione, però, a quel quasi!
Per il motivo sopracitato ho deciso di avventurarmi tra le pagine di Silver Linings Playbook, romanzo d'esordio di Matthew Quick reso noto al grande pubblico dall'omonimo film. In Italia il titolo del libro è stato inizialmente tradotto con "L'orlo argenteo delle nuvole".
L'adattamento cinematografico è stato abbastanza fedele al libro, mantenendone la trama.
Pat é reduce da un lungo periodo trascorso in quello che lui chiama il "postaccio", una clinica psichiatrica. Deve avere speso moltissimo tempo in quel luogo poichè, nel momento in cui torna alla casa dei suoi genitori, ritrova un mondo completamente stravolto. Le vite dei suoi amici sono cambiate, molto, e suo fratello è spostato. Pat non si ricorda niente di un possibile matrimonio.
La sua vita è cambiata ed ha un nuovo obiettivo: riconquistare la moglie Nikki dimostrandole che il vecchio Pat è stato sostituito da una persona migliore, capace di controllare le proprie emozioni. Pat, infatti, legge classici della letteratura per comprendere meglio le scelte di Nikki, insegnante di letteratura.
Mentre il protagonista cerca di riallacciare rapporti con la moglie che non riesce a ritrovare, un nuovo personaggio appare sulla scena. Si tratta di Tiffany Maxwell, cognata di un amico di Pat. Tiffany è un personaggio enigmatico, lunatico e con un cupo e triste passato. Insieme a Pat, la ragazza inizierà la sua crescita.
Voglio essere diretta: questo libro non mi è piaciuto. Credo che si apprezzi molto di più una recensione senza peli sulla lingua.
La domanda ora è: Perchè?!
Innanzitutto, devo dire che ho amato il film e con questo sentimento mi sono avvicinata al romanzo aspettandomi un vero capolavoro. Mai presupposto fu più funesto. Okay, forse le mie aspettative erano troppo alte.
Ciò che emerge sin dai primi capitoli, veramente noiosi, è la particolare narrazione che segue i pensieri di Pat. Beh, questo potrebbe essere molto interessante se i pensieri del problematico protagonista non fossero come dei carrelli senza freni che sfrecciano sulle montagne russe, ricche di alti e bassi.
Procedendo nella lettura, la situazione non può che peggiorare. Intervengono, infatti, i letali giocatori di football degli Eagles. Insomma, a tratti la componente sport prende il controllo e ciò non è esattamente piacevole.
Il romanzo offre certamente interessanti spunti di riflessione sul rapporto padre-figlio e sul recupero e la 'riabilitazione'.
Uno strano caso in cui, a mio parere, il film supera il libro.
Consigliato a coloro che vogliono conoscere sia la versione cinematografica che quella letteraria di una storia.
Buona lettura ;)
-[ Fede
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