Titolo: Il gioco dell'angelo
Autore: Carlos Ruiz Zafon
Data pubblicazione: 2008
Valutazione: 2,5/5
<<Tutto è racconto, Martin. Quello che crediamo, quello che conosciamo, quello che ricordiamo e perfino quello che sogniamo.>>
L'aspirante scrittore David Martin vive nella misteriosa e cupa Barcellona degli anni Venti. Grazie ad una serie di racconti, pubblicati sul piccolo giornale del "Voz de la industria", finalmente raggiunge una discreta notorietà. In seguito, con l'aiuto del conte Pedro Vidal, Martin riesce a coronare il suo sogno: pubblicare un vero e proprio libro. Egli, però, raggiunge questo obiettivo a caro prezzo. Dovrà, infatti, celare la sua identità di scrittore, nascosta dallo pseudonimo di Ignatius B. Samson, e dovrà terminare di scrivere ogni volume della sua serie thriller entro un breve periodo di tempo. Le conseguenze non riguarderanno solamente la sua creatività, ma anche la sua stessa salute.
Nel frattempo, David acquista una casa, chiamata sempre "casa della torre", una villa antica e considerata da tutti stregata, a causa della sfortuna sorte del proprietario precedente. In questo luogo, il protagonista trascorrerà numerose ore rinchiuso nel suo studio, in cerca di un'ispirazione e proprio qui allaccerà una relazione amorosa con Cristina, candida segretaria di Pedro Vidal. Il loro rapporto, purtroppo, non sarà destinato a durare.
Dopo essere stato dichiarato un malato terminale, David farà un incontro che gli cambierà definitivamente la vita. Egli accetterà di lavorare per il controverso "principale" Corelli, editore parigino, che lo farà guarire dalla sua malattia e gli verserà una somma di denaro in cambio della sua collaborazione. David dovrà "scrivere" una nuova religione, qualcosa in cui gli uomini possano credere. Il protagonista intuirà subito la stranezza della proposta, ma inizialmente non si porrà nessuna domanda. Da questo momento iniziano ad accadere strani incidenti e omicidi e la vita di David Martin si intreccerà con quella del proprietario defunto della sua villa, Diego Marlasca.
"Il gioco dell'angelo", sin dai primi capitoli, lascia trasparire il puro e classico stile di Zafon, già apprezzato ne "L'ombra del vento" (una sorta di prequel del romanzo di questa recensione), e trasporta il lettore nell'atmosfera cupa e carica di tensione di Barcellona, in una crescente climax di emozioni. Ciò che delude, e non poco, è la seconda parte della storia: l'autore inserisce molti nuovi personaggi che in seguito, nell'arco di una ventina di pagine, vengono letteralmente eliminati. Inoltre, ciò che ne "L'ombra del vento" era solo apparenza di soprannaturale, ne "Il gioco dell'angelo" si presenta veramente come qualcosa di incomprensibile.
Una vera delusione per quanto riguarda la trama. Lo stile di Zafon riesce straordinariamente, tuttavia, a non rendere mai la storia ripetitiva e noiosa.
Buona lettura :)
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